3/6/2019 – Part-time nullo per vizio di forma: la trasformazione è in un contratto full time

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Part-time nullo per vizio di forma: la trasformazione è in un contratto full time
Secondo la Corte di Cassazione, se il contratto part-time presenta un vizio di forma e pertanto è nullo, il rapporto di lavoro sottostante rimane valido e si considera un contratto di lavoro a tempo pieno. Per avere diritto alle differenze retributive si applica però il principio di corrispettività delle prestazioni.È quanto ha stabilito la Corte, con la Sentenza n. 14797 del 30 maggio 2019, prevedendo che in caso di nullità del contratto part-time, il risarcimento del danno può essere commisurato alle differenze retributive rispetto all’orario full time, solo se il lavoratore dimostra di essersi reso disponibile per il maggior orario e il datore ha ingiustificatamente rifiutato la prestazione.

1/7/2019 – Mod. 730

Scadenza: Mod. 730
CAF e professionisti abilitati, per le dichiarazioni presentate dai contribuenti entro il 22 giugno consegnano al dipendente/pensionato i Modd. 730 e 730-3 elaborati ed inviano telematicamente all’Agenzia delle Entrate i Modd. 730, 730-1, 730-3 e 730-4

3/6/2019 – Circolare congiunta Agenzia delle Entrate/Consulta dei CAF per i Modd. 730/2019

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Circolare congiunta Agenzia delle Entrate/Consulta dei CAF per i Modd. 730/2019
Con Circolare 31 maggio 2019, n. 13, l’Agenzia delle Entrate ha diramato la guida (elaborata congiuntamente alla Consulta dei CAF) relativa ai controlli che gli operatori dei CAF e i professionisti abilitati devono effettuare per il rilascio del visto di conformità sulle dichiarazioni Modd. 730/2019.In particolare, vengono trattati i seguenti argomenti:spese che danno diritto a deduzioni dal reddito;spese che danno diritto a detrazioni d’imposta;crediti d’imposta;altri elementi rilevanti per la compilazione della dichiarazione e per l’apposizione del visto di conformità.La guida contiene, inoltre, un elenco completo dei documenti da presentare al CAF o al professionista abilitato per l’elaborazione della dichiarazione e da conservare ai fini dell’eventuale esibizione in sede di controllo dell’Agenzia delle Entrate.

31/5/2019 – È sufficiente il certificato di ricovero al fine dei permessi per l’assistenza al familiare malato

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È sufficiente il certificato di ricovero al fine dei permessi per l’assistenza al familiare malato
In tema di permessi retribuiti per assistere un familiare malato, la Corte di Cassazione ha statuito che il diritto del lavoratore a vedersi riconosciuti tali permessi scatta con la consegna della sola relazione di ricovero del parente, senza dover documentare contestualmente anche la gravità della malattia. Con l’Ordinanza n. 14794 del 30 maggio 2019 la Suprema Corte, respingendo il ricorso dell’azienda che aveva contestato l’assenza nella relazione di ricovero presentata dalla lavoratrice della documentazione attestante la gravità della malattia, ha chiarito che, in base al DM 278/00, la ‘grave infermità’ è documentabile anche successivamente alla presentazione del certificato di ricovero, nel corso del giudizio di merito.

31/5/2019 – Niente licenziamento del dipendente sospeso se il datore ammette per iscritto di doverlo reintegrare

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Niente licenziamento del dipendente sospeso se il datore ammette per iscritto di doverlo reintegrare
In merito al licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito l’illegittimità del provvedimento espulsivo nei confronti di due dipendenti di un istituto di vigilanza, i quali sono stati sospesi da un’azienda che ha dichiarato per iscritto di essere a conoscenza del dovere di reintegra dei lavoratori, nel caso in cui non gli venga sospeso il porto d’armi.Con la Sentenza n. 14787 del 30 maggio 2019 viene precisato che un tale documento testimonia un’esigenza di reintegra contraddittoria con l’intento solutorio per giusta causa.

31/5/2019 – Solo la conciliazione monocratica ha riflessi sulla diffida accertativa

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Solo la conciliazione monocratica ha riflessi sulla diffida accertativa
L’INL, con la Lettera Circolare n. 5066 del 30 maggio 2019, ha fornito alcuni chiarimenti in merito alle conciliazioni intervenute dopo l’emanazione della diffida accertativa, oppure non ancora validate al momento della sua adozione.L’art. 12 comma 2 del D.Lgs n. 124/2004 prevede che il tentativo di conciliazione per avere efficacia sulla diffida accertativa debba essere promosso dal datore presso le sedi territoriali dell’Ispettorato nazionale del lavoro, quindi secondo le modalità di cui all’art. 11 del predetto Decreto (conciliazione monocratica).Pertanto, le conciliazioni diverse da quelle summenzionate, intervenute o validate dopo l’adozione della diffida, non influiranno sulla stessa: eventuali doglianze potranno essere fatte valere solo in sede di opposizione all’esecuzione.

31/5/2019 – Regime forfetario: no causa di esclusione per datore di lavoro estero

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Regime forfetario: no causa di esclusione per datore di lavoro estero
Con Risposta 30 maggio 2019, n. 173, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti relativamente alla causa ostativa al regime forfetario ex lettera d-bis), comma 57, Legge n. 190/2014.In particolare, è stato chiarito che il contribuente che presti la sua attività professionale principalmente nei confronti del suo ultimo datore di lavoro estero possa applicare il regime forfetario: secondo l’Agenzia infatti, il fatto che l’ultimo datore di lavoro sia un soggetto estero escluderebbe il rischio di un’artificiosa trasformazione del rapporto di lavoro dipendente in lavoro autonomo.

31/5/2019 – Le richieste di note di debito del cessionario/committente non transitano via SdI

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Le richieste di note di debito del cessionario/committente non transitano via SdI
Con Risposta 30 maggio 2019, n. 172, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito all’emissione di note di debito relative a sconti e abbuoni.In particolare l’Agenzia, richiamando il Provvedimento 30 aprile 2018, ha precisato che le richieste del cessionario/committente al cedente/prestatore di variazioni non sono gestite dal Sistema di Interscambio. Lo SdI, infatti, esclude qualsiasi richiesta (documento o nota) non espressamente prevista da una disposizione normativa; quali, ad esempio, note di debito c.d. ‘anomale’ del cessionario/committente, emesse in sostituzione delle note di variazione in diminuzione del cedente/prestatore.Infine l’Agenzia precisa che le note di debito dei cessionari/committenti (sia analogiche che extra SdI) possono essere utilizzate dal cessionario/committente ai fini delle imposte dirette, per rettificare, esclusivamente sul piano finanziario, il documento originario, a condizione che ciò avvenga in presenza di idonea documentazione.

30/5/2019 – No al congedo parentale per il periodo di affidamento preadottivo all’estero

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No al congedo parentale per il periodo di affidamento preadottivo all’estero
In tema di congedo parentale, la Corte di Cassazione ha statuito che il padre, in caso di adozione internazionale, non ha diritto a copertura economica e previdenziale prima dell’ingresso del minore adottato nel territorio nazionale. Con la Sentenza n. 14678 del 29 maggio 2019 viene precisato che nel periodo di affidamento preadottivo è garantita agli aspiranti genitori la sola salvaguardia del rapporto di lavoro subordinato.