5/6/2018 – Il datore di lavoro risponde dei reati dell’apprendista minorenne

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Il datore di lavoro risponde dei reati dell’apprendista minorenne
Con la Sentenza n. 14216 del 4 giugno 2018 la Corte di Cassazione ha stabilito che, qualora un apprendista minorenne compia un reato in ambito lavorativo, il datore di lavoro deve rispondere della responsabilità che gli deriva dall’art. 2048 del codice civile, secondo il quale ‘i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza’.Nel caso in specie, i giudici della Corte Suprema hanno accolto il ricorso dei genitori dell’omicida, volto a riconoscere la possibilità di regresso nei confronti del datore, che è pertanto stato ritenuto responsabile, per culpa in vigilando, per il reato compiuto dall’apprendista minorenne in quanto non ha sufficientemente adempiuto agli obblighi di vigilanza e diligenza derivanti dalla norma civilistica e non essendo riuscito a provare l’impossibilità di impedire l’illecito, tanto più che al momento del fatto il datore di lavoro non era presente nel locale.

5/6/2018 – Attività ispettiva in presenza di contratti certificati

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Attività ispettiva in presenza di contratti certificati
L’INL, con la Circolare n. 9 del 1° giugno 2018, fornisce chiarimenti in merito alla possibile interferenza tra l’attività di vigilanza e quella di certificazione dei contratti.In particolare, l’INL chiarisce ai propri ispettori come si debba procedere nel caso in cui:una richiesta di certificazione risulti già presentata al momento dell’accesso ispettivo ma il relativo procedimento non si sia ancora concluso;l’inoltro della richiesta di certificazione sia successivo all’inizio dell’attività di vigilanza.

5/6/2018 – Niente reintegrazione del lavoratore ma l’indennità del preavviso si aggiunge al risarcimento

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Niente reintegrazione del lavoratore ma l’indennità del preavviso si aggiunge al risarcimento
Con la Sentenza n. 14192 del 4 giugno 2018, la Corte di Cassazione ha stabilito la tutela obbligatoria per il lavoratore che offende il collega divenuto suo superiore, perché la tutela reale può scattare solamente in caso di insussistenza del fatto contestato.Al risarcimento dovuto dalla parte datoriale per il licenziamento illegittimo dovrà aggiungersi l’indennità per il mancato preavviso; la reintegra va esclusa anche se non è grave l’episodio contestato al lavoratore, incensurato sul piano disciplinare in 25 anni di servizio.

5/6/2018 – Licenziata la dipendente socia della Srl per le ingiurie rivolte all’amministratore unico

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Licenziata la dipendente socia della Srl per le ingiurie rivolte all’amministratore unico
In materia di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito la piena legittimità del provvedimento espulsivo nei confronti della dipendente socia della Srl che ingiuria l’amministratore unico, a nulla rilevando il fatto che lo stesso sia suo fratello. Con la Sentenza n. 14197 del 4 giugno 2018 viene precisato che, indipendentemente dal rapporto di parentela, l’esistenza di una giusta causa di recesso rende irrilevante l’accertamento in merito ad un’eventuale natura ritorsiva della misura legata a profondi dissapori sulla gestione aziendale.

5/6/2018 – Sussistenza in re ipsa del danno da privacy se il datore non prova l’irrilevanza e l’impegno a evitarlo

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Sussistenza in re ipsa del danno da privacy se il datore non prova l’irrilevanza e l’impegno a evitarlo
Con l’Ordinanza n. 14242 del 4 giugno 2018 la Corte di Cassazione, respingendo il ricorso presentato dall’amministrazione, ha stabilito l’automatica sussistenza del danno a carico della parte datoriale per il trattamento illecito dei dati personali del dipendente, a meno che il primo non riesca a dimostrare che la lesione arrecata al secondo sia irrilevante o di aver fatto di tutto per evitare la diffusione delle informazioni.Si legge nella sentenza che ‘può essere risarcita non la mera violazione dell’articolo 11 del codice privacy ma soltanto quella che ne offende in modo sensibile la sua portata effettiva’.

5/6/2018 – Rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale: determina del Presidente dell’INAIL

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Rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale: determina del Presidente dell’INAIL
Il Presidente dell’INAIL, con Determina n. 253 del 29 maggio 2018, rende nota la rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale nei settori industria, agricoltura, marittimi, per i medici radiologi e tecnici sanitari di radiologia autonomi, a decorrere dal 1° luglio 2018.Le retribuzioni annue convenzionali, utili ai fini del calcolo delle rendite per inabilità permanente e per morte, valevoli dal 1/7/2018 al 30/6/2019, sono: per il settore industria, minimale euro 16.373,70 – massimale euro 30.408,30; per il settore agricoltura euro 24.709,80.

4/6/2018 – Non basta il modello 770 per provare l’avvenuto rilascio delle certificazioni dal datore-sostituto d’imposta

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Non basta il modello 770 per provare l’avvenuto rilascio delle certificazioni dal datore-sostituto d’imposta
Con la Sentenza n. 24872 dell’1 giugno 2018 la Corte di Cassazione, annullando con rinvio la sentenza della Corte d’Appello, ha stabilito che per accertare l’omesso versamento di ritenute nella formulazione precedente alle modifiche della Riforma, non può il solo modello 770 integrare la prova dell’avvenuto rilascio delle certificazioni delle ritenute fiscali operate dal datore sostituto d’imposta.Si legge nella sentenza che ‘con riferimento all’articolo 10 bis nella formulazione anteriore alle modifiche apportate dal D.Lgs. n. 158/2015, la dichiarazione modello 770 proveniente dal sostituto d’imposta non può essere ritenuta di per sé sola sufficiente ad integrare la prova della avvenuta consegna al sostituito della certificazione fiscale’.

4/6/2018 – Regolarizzazione attività e somme detenute all’estero: approvato il modello

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Regolarizzazione attività e somme detenute all’estero: approvato il modello
Con Provvedimento 1 giugno 2018, l’Agenzia delle Entrate ha approvato, unitamente alle relative istruzioni, il modello per la richiesta di accesso alla procedura di regolarizzazione delle attività depositate e delle somme detenute all’estero, ai sensi dell’art. 5-septies, D.L. n. 148/2017.In particolare, il modello può essere utilizzato dai lavoratori ex frontalieri o dai contribuenti in precedenza residenti all’estero e iscritti all’Aire, per regolarizzare le attività finanziarie e somme detenute sui conti correnti e sui libretti di risparmio all’estero al 6 dicembre 2017, solo se derivanti da:redditi di lavoro dipendente o autonomo svolto all’estero o dalla vendita di immobili detenuti nello Stato estero in cui era stata prestata l’attività lavorativa. Possono essere oggetto di regolarizzazione sia gli obblighi di monitoraggio fiscale (quadro RW) che gli obblighi dichiarativi ai fini delle imposte sui redditi (IRPEF, addizionali regionali e comunali e imposte sostitutive) e/o dell’IVAFE.Le domande possono essere inviate fino al 31 luglio 2018, esclusivamente per via telematica, mediante la piattaforma informatica che nei prossimi giorni sarà resa disponibile sul sito dell’Agenzia.

4/6/2018 – Codici tributo 8114 e 8115: dall’11 giugno 2018 obbligatorio l’utilizzo del modello F24 Elide

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Codici tributo 8114 e 8115: dall’11 giugno 2018 obbligatorio l’utilizzo del modello F24 Elide
Con Risoluzione 1° giugno 2018, n. 42, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito all’utilizzo dei codici tributo ‘8114’ e ‘8115’ istituiti nel 2012, che permettono di versare, tramite il modello F24, le sanzioni dovute in caso di applicazione dell’istituto della remissione in bonis. In particolare viene precisato che a decorrere dall’11 giugno 2018, i suddetti codici vanno utilizzati esclusivamente nel modello ‘F24 – versamenti con elementi identificativi’ (c.d. modello Elide). Si ricorda che con tale modello non è possibile esporre crediti e quindi effettuare compensazioni.

4/6/2018 – Il Garante autorizza l’uso di dispositivi di geolocalizzazione per un’impresa di vigilanza privata

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Il Garante autorizza l’uso di dispositivi di geolocalizzazione per un’impresa di vigilanza privata
Con il provvedimento n. 232 del 18 aprile 2018, inserito nella newsletter del 29 maggio 2018, il Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato la geolocalizzazione attraverso smartphone e tablet, del personale di una società operante nei servizi di vigilanza privata e nel trasporto, con la finalità di garantire la sicurezza delle pattuglie e l’ottimizzazione delle assegnazioni e degli interventi.La società sarà tenuta a fornire alle guardie un’idonea informativa in modo da consentire l’esercizio dei diritti; inoltre i dati raccolti, le coordinate del dispositivo e la velocità del veicolo utilizzato dalle guardie giurate, saranno conservati per un periodo non superiore alle 24 ore, fatte salve specifiche esigenze.