7/5/2019 – Niente mobbing nel caso di atto arbitrario del datore di lavoro

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Niente mobbing nel caso di atto arbitrario del datore di lavoro
Secondo la Corte di Cassazione non sussiste mobbing nell’ipotesi di un dipendente vittima di un atto arbitrario del datore di lavoro, dal momento che la condotta illegittima dell’azienda e la reazione del lavoratore rientrano nei normali conflitti di lavoro e, quindi, non è riscontrabile un ingiusto danno alla salute. La Suprema Corte, con l’Ordinanza n. 11777 del 6 maggio 2019, ha ribadito che si è in presenza di mobbing nel caso di sistematici e reiterati comportamenti ostili da parte del datore o di un superiore nell’ambito di un intento persecutorio. Spetta al dipendente fornire la prova del nesso causale fra tale condotta e il pregiudizio subito all’integrità psico-fisica.

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