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Reintegrato il lavoratore che non accetta il taglio dello stipendio malgrado la crisi dell’azienda
È nullo perché ritorsivo il licenziamento del lavoratore che, nonostante la crisi dell’azienda, rifiuta di firmare il rinnovo dell’accordo che prevede la riduzione dello stipendio. Scatta la reintegra. È quanto ha statuito la Corte di Cassazione con la Sentenza n. 31527 del 3 dicembre 2019, secondo la quale la vendetta del datore di lavoro è provata tramite presunzioni, in quanto il provvedimento espulsivo è adottato il giorno dopo al rifiuto.