12/3/2019 – Mobbing: indispensabile la prova delle condotte vessatorie

SeacInfo Amministrazione del personale
Mobbing: indispensabile la prova delle condotte vessatorie
Con l’Ordinanza n. 6940 dell’11 marzo 2019 la Corte di Cassazione ha ribadito la necessità di una prova rigorosa per dimostrare la sussistenza del mobbing: nel caso di specie, non è stata sufficiente la certificazione della depressione sorta sul luogo di lavoro per definire mobbing il comportamento vessatorio dei colleghi. La responsabilità da mobbing si fonda su alcuni presupposti: comportamenti leciti o illeciti di carattere persecutorio, posti in essere vessatoriamente nei confronti della vittima in modo mirato, sistematico e prolungato nel tempo; evento lesivo psico-fisico e nesso di causalità tra danno e condotta; infine, l’intento di nuocere da parte dell’agente. Secondo i giudici deve essere fornita la prova di ciascun presupposto, altrimenti il solo evento lesivo sorto sul luogo di lavoro potrebbe dipendere da altre cause (stress da lavoro gravoso e usurante) e non necessariamente dal comportamento dei colleghi o del datore di lavoro.

Articoli Correlati